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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 14/6/2011 - «La ripresa c’è, adesso tocca al lavoro»



Le autorità presenti all’assise di Milano sono concordi: superata la crisi, è giunto il momento di fare ripartire l’economia
«La ripresa c’è, adesso tocca al lavoro»
Dall’assemblea di Assolombarda cauto ottimismo per il territorio
 

Un’Italia e una Lombardia che iniziano, seppure con fatica, a uscire dalla crisi e un Lodigiano che ha motivo di insistere sulle sue eccellenze e che deve puntare sul lavoro.È questo il ritratto che esce dall’assemblea annuale di Assolombarda che si è svolta ieri mattina a Milano, alla presenza delle più alte cariche delle istituzioni locali e confindustriali. Il direttore di Assolodi Maurizio Galli ha voluto esprimere un cauto, ma saldo, ottimismo: «I segni di ripresa ci sono, ora deve partire, e speriamo succeda presto, il lavoro. Il nostro territorio ha retto relativamente bene, seppure con le difficoltà che abbiamo visto tutti, al dissesto economico degli ultimi anni, e ha resistito alla tentazione di delocalizzare o di chiudere. Le chiusure, che ci sono state, penso al caso Akzo Nobel, sono state coincidenti con la crisi ma non legate a essa».Dunque se il tessuto ha tenuto, quello che deve ripartire è il lavoro. «Anche in considerazione del fatto che gran parte dei nostri cittadini lavora Milano, al cui territorio e alla cui rete economica, le nostre sorti sono legate - ha detto più cauto il sindaco di Lodi Lorenzo Guerini, presente all’incontro - il fatto che l’economia stia dando segnali di ripresa ci fa piacere, ovvio, ma aspettiamo con cautela la ripartenza vera dell’occupazione, da cui, a cascata, dipendono anche la domanda e il commercio». Ma l’economia, per ripartire davvero ha bisogno di un apparato istituzionale tanto efficiente quanto snello, sburocratizzato e affidabile: lo spiega, con una metafora il sindaco di Graffignana Marco Ravera, anch’egli in sala: «Se l’impresa e l’economia sono i mattoni, le istituzioni devono costituire il terreno su cui costruire, essere il cemento che tiene insieme, altrimenti si rischia di avere tanti mattoncini in bilico».Un pensiero che trova d’accordo anche il presidente della Provincia Pietro Foroni che, anzi, rincara la dose: «La ripresa non può che partire da nuove basi: da una riforma fiscale e da un federalismo fiscale che permetta minori imposte e una migliore ridistribuzione delle risorse. Quello di cui mi rammarico - ha concluso - è che si sia sentito poco parlare, in una riunione di questo livello, di Lombardia: il presidente di Assolombarda Alberto Meomartini ha parlato di ripresa in termini che non avrebbe potuto usare riferendosi ad altre aree del paese».Dal consiglio regionale si muove con maggiore cautela, anche se con molto «ottimismo della ragione» Fabrizio Santantonio: «I livelli di produzione - ricorda - non sono ancora tornati al 2008, e l’alta disoccupazione ha portato a un indebolimento del sistema, a perdere esperienze e conoscenze. Sono però ottimista sulle possibilità: quello in cui credo e per cui insisto è il bisogno di recuperare, come ha detto il presidente Napolitano, orgoglio e consapevolezza. Il resto vien da sé». Un pensiero condiviso dal prefetto Peg Strano Materia: «Uscire dalla crisi è possibile solo se continuiamo a credere nelle nostre possibilità, che sono quello che ci rende grandi».Luciana Grosso

 


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